La Posidonia oceanica di Ischia rappresenta una risorsa importante per preservare l’ecosistema sottomarino. Non un’alga come si potrebbe pensare, ma una vera e propria pianta acquatica che garantisce il benessere della flora e della fauna subacquee, oltre che delle nostre amate coste. Non a caso il suo nome è un omaggio al dio greco del Mare, Poseidone. Conosciamola meglio.
La Posidonia oceanica di Ischia e le sue foreste acquatiche:
Ischia è uno scrigno pieno di tesori verdi. Non solo sulla terra, ma anche nei fondali dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno. Fra le piante acquatiche che destano maggior curiosità c’è la Posidonia oceanica, endemica del Mar Mediterraneo, che rappresenta uno dei più grandi ecosistemi marini ad oggi studiati.
Viene spesso confusa con le alghe poiché, a seguito delle mareggiate, si spiaggia sulle coste. In realtà è una vera e propria pianta con fusto, radici, foglie, fiori e frutti, e crea ettari di foreste e praterie che garantiscono il benessere di migliaia di specie marine, fra pesci e invertebrati. In autunno rilascia dei pollini dai suoi piccoli fiorellini verdi, che vengono distribuiti in mare. Durante la primavera, questi fiori vengono fecondati e diventano piccoli frutti chiamati comunemente “olive di mare”, che poi si staccheranno dal fondale e daranno origine a nuove piante.
Attorno l’isola sono presenti diverse praterie, in particolare a Lecco Ameno, Ischia Ponte e attorno al Castello Aragonese.
La Posidonia oceanica offre non solo un segnale dello stato di salute dell’ecosistema marino, ma è importante anche per contrastare l’erosione delle coste perché attenua la forza delle onde durante le mareggiate. Questa barriera la si può vedere nelle banquettes, ossia i cumuli di foglie morte sulle spiagge derivanti dello spiaggiamento. Quel che ad un primo sguardo potrebbe essere sporcizia, in realtà si rivela una grande risorsa.
Le foreste di Posidonia oceanica sono considerate il polmone verde del Mar Mediterraneo poiché emettono una grande quantità di ossigeno (20 litri di ossigeno al giorno ogni m2 di foresta). Inoltre, rilasciano nutrienti essenziali sia per il sedimento di nuove piante sia per l’alimentazione delle specie marine.
È importante salvaguardare Posidonia Oceanica nei nostri mari non solo per i motivi esplicitati, ma anche perché rappresenta un osservatorio utile per monitorare la salute del pianeta. In presenza di vaste praterie di Posidonia, infatti, si può notare la “vullutura”, termine dialettale tipico dei marinai di Ischia Ponte che indica l’emersione di bollicine di anidride carbonica dai fondali, causata da fenomeni di vulcanismo secondario. Questo fenomeno altera il Ph marino aumentando l’acidificazione dell’acqua. Questa straordinaria pianta da un lato assorbe l’anidride carbonica di queste fumarole sottomarine, dall’altro produce ossigeno: in poche parole contrasta gli effetti nocivi di queste emissioni, offrendo un segnale chiaro sul suo stato di salute e sulle conseguenze del cambiamento climatico. Questo fenomeno è attualmente monitorato da diversi scienziati in tutto il mondo.
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Foto di Esculapio da Wikimedia
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