L’inaccessible isola di Nisida

Nisida, la più piccola tra le isole del Golfo di Napoli, è un gigantesco scoglio verdeggiante dalla forma di mezzaluna che si staglia sulle acque azzurre del mare di Napoli. Appartenente all’arcipelago delle isole Flegree, Nisida, situata in località Coroglio, è da sempre fonte di ispirazione per artisti e poeti: l’isola è infatti inaccessibile e può essere ammirata solo da lontano, dall’alto del Parco Virgiliano di Posillipo.
Nisida, l’inaccessibile isola del Golfo di Napoli :

La misteriosa isola di Nisida

Conosciuta anticamente con i nomi Nesís e Nesida, entrambi di origine greca il cui significato è rispettivamente isola e piccola isola, Nisida è oggi considerata una penisola perché unita alla terraferma da un pontile, costruito nel 1936, che la collega al signorile quartiere partenopeo Posillipo. L’isola di Nisida è oggi chiusa al pubblico, salvo alcune eccezioni, a causa della presenza dell’Istituto Penale Minorile di Napoli. In passato sede dell’Accademia Aeronautica e di un’importante base Nato, l’isola di Nisida è stata anche identificata con la celebre “isola delle capre” citata da Omero nell’Odissea, infatti, secondo alcuni studiosi lo spazio di mare che si trova tra Nisida e Capri sarebbe proprio il luogo in cui, nella celebre opera omerica, le sirene con il loro canto tentarono il celebre eroe Odisseo. Abitata in epoca romana dal politico Lucio Licinio Lucullo che qui costruì una grandissima villa, importante ritrovo per nobili e intellettuali, in epoca medievale ospitò un castello di probabile epoca angioina riadattato poi nel XVI secolo in roccaforte difensiva del Regno di Napoli e nel 1626 in lazzaretto durante l’epidemia di peste. Nel XVII secolo, i Borboni acquistarono l’isola per farne una riserva di caccia. Gioacchino Murat trasformò la struttura della torre di guardia in un penitenziario: l’architetto De Fazio ampliò il porticciolo e nel 1847 venne costruito un bagno penale sul castello. In epoca fascista il bagno penale venne trasformato in Riformatorio Giudiziario Agricolo e successivamente in sede dell’Istituto Penale Minorile.

Come visitare l’isola di Nisida

L’isola di Nisida, grazie alla sua inaccessibilità, è riuscita a conservare la sua rigogliosa natura, soprattutto nella zona di mare che si si affaccia su l’insenatura di Porto Paone, la caldera del vulcano da cui l’isola ha avuto origine. Nisida però non è sempre chiusa al pubblico: in determinati periodi dell’anno è possibile prendere parte a dei tour organizzati da varie associazioni culturali che permettono di visitare il parco letterario presente sull’isola per scoprire curiosità e aneddoti su questa incantevole isola. Tra queste c’è sicuramente la leggenda di Nisida e Posillipo, secondo cui in questa località abitava un giovane bello e gentile, amato da tutti per la sua grande bontà, chiamato Posillipo. Nonostante il ragazzo fosse molto corteggiato, lui aveva occhi solo per Nisida, una ragazza di campagna, tanto bella quanto malvagia. Una donna fredda e indifferente, di cui Posillipo si innamorò perdutamente, ma mai ricambiato. Dopo anni vissuti nella speranza di coronare il suo sogno d’amore con Nisida, Posillipo decise di porre fine alle sue sofferenze d’amore gettandosi in mare. Il Fato, tuttavia, lo trasformò nel suggestivo promontorio bagnato dalle acque del Golfo di Napoli, destino che toccò anche alla ragazza che fu tramutata nel piccolo isolotto che sorge di fronte al promontorio di Posillipo.

Photo credits:
Foto di ChiaraSki da Wikimedia

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